Margaret Hamilton

Margaret Hamilton

Margaret Hamilton

Margaret Hamilton, ingegnere informatico della Nasa per il programma Apollo, accanto al codice che ha SCRITTO A MANO. Sorprendentemente, è stato usato per portare l’uomo sulla luna, 1969.

«A causa di un errore nella checklist del manuale, l’interruttore del radar di rendezvous era stato commutato nella posizione sbagliata. Questo causò l’invio di segnali erronei al computer. Il risultato fu che al computer era richiesto di eseguire tutte le sue ordinarie funzionalità per l’atterraggio mentre riceveva un carico aggiuntivo di dati spuri che assorbivano il 15% delle sue risorse. Il computer (o meglio, il software che stava eseguendo) era sufficientemente furbo da riconoscere che era richiesta l’esecuzione di più processi rispetto a quelli che poteva sostenere. Inviò quindi un allarme, che significava per gli astronauti “sono sovraccarico con più attività di quelle che potrei fare in questo momento e mi accingo a mantenere in esecuzione solo le più importanti”; ovvero, quelle richieste per l’atterraggio … In effetti il computer era programmato per fare più che riconoscere le condizioni di errore. Un insieme completo di procedure di ripristino era incorporato. L’azione eseguita dal software, in questo caso, fu quella di eliminare i processi a priorità più bassa e ripristinare i più importanti … Se il computer non avesse riconosciuto questo problema e reagito di conseguenza, dubito che Apollo 11 sarebbe potuta essere l’allunaggio con successo che fu.»

Mister Sommelier Blog

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Vi lascio il link al BLOG di  Mister Sommelier : https://www.mistersommelier.com

Un blog dedicato agli aspiranti sommelier, a wine lovers, agli appassionati ed ai curiosi.

Tecnica, Articoli, recensioni, visita alle cantine e preparazione degli esami

Mister Sommelier 

 

NOI CHE VIVIAMO NELL’ ERA DELLA VELOCITÀ MA CONOSCIAMO BENE IL VALORE DELLA PAZIENZA

NOI CHE VIVIAMO NELL’ ERA DELLA VELOCITÀ MA CONOSCIAMO BENE IL VALORE DELLA PAZIENZA

Ei fu

Ei fu , fù sopratutto una voce.

TRA QUALCHE ANNO RICORDATEVI DI QUESTO POST E DI QUESTO VIDEO

Correva l’ anno 1998 quando Philips commercializzò il primo embrionale sistema di riconoscimento vocale mainstream

philips genie

Adesso abbiamo SIRI, abbiamo l’ ASSISTENTE GOOGLE, abbiamo il TEMIBILISSIMO ALEXA di AMAZON.
Un po’ come per le auto elettriche che pian piano soppianteranno le tradizionali, nei prossimi 10 anni gli assistenti vocali diventeranno davvero i nostri Jarvis personali.

Se qualche serata invernale non avete nulla da fare, mi permetto di consigliarvi questo film che in italia non ha avuto il successo che meritava HER – LEI .

 

Prevenzione e Rilevamento attacchi WiFi by CISCO

Ecco cosa succede se si spara con un cannone un pallone a 50 km / h, da un camion che viaggia a 50 km / h.

Ecco cosa succede se si spara con un cannone un pallone a 50 km / h, da un camion che viaggia a 50 km / h.

Diletta Leotta Hackerata

Come è stato hackerato l’ account di Diletta Leotta (Diletta Leotta Hackerata)

Diletta Leotta Hackerata

Diletta Leotta Hackerata, ma come ?

In molti amici mi hanno chiesto come sia stato possibile Hackerare l’ account di Diletta Leotta.
Nelle varie interviste si legge che ad essere stato violato è il suo cellulare.
droppboxfotoNon è esatto violato il suo cellulare, è stato violato il suo account Dropbox.

Ma come è stato possibile ?

Ecco come procederei io

  • Fase uno: INDIVIDUARE UNA O PIU’ EMAIL PERSONALI DI DILETTA LEOTTA

I modi sono tanti, “immaginarla” a rigor di logica, cercare di contattare qualcuno a lei vicino, usare “san google” o cercare su siti specializzati coi contatti/riferimenti delle celebrità.

Ora, se la vostra ricerca ha successo possiamo continuare.

  • Fase due : TROVARE LA PASSWORD DELL ACCOUNT IN QUESTIONE

Tanto facile quanto difficile, andiamo a fantasia, a tentativi, usiamo tecniche di phishing e cerchiamo di farcela inviare proprio da lei ?

Io procedere per un altra strada.
Cerco se il suo account è già stato compromesso

Diletta Leotta Powned

BOOM BABY ! 
Cara Diletta, you have been powned!
Ovvero Diletta sei già stata pizzicata!

  • Fase tre: ABBIAMO LA CONFERMA CHE LA PASSWORD E’ IN QUALCHE MODO GIA’ NOTA

Ma come ? Dove ? Quando ?

dropbox-powned

BOOM BABY !!!
Wow, chi se l’ aspettava, proprio DROPBOX!

E guarda caso giusto ad agosto 2016 Dropbox ha obbligato gli utenti a cambiare le password.
Ergo, le foto di Diletta Leotta erano già state scaricate da almeno un mese e mezzo.

  • Fase quattro: CERCHIAMO LA PASSWORD O IL SUO HASH

Ora, la password dove la cerchiamo.

Scegliamo il lato oscuro del web, il DeepWeb, la rete Onion/TOR, li avremo qualche possibilità.

Cerchiamo e neanche troppo chi vende i DATABASE RUBATI, e chi mette qualche link per dimostrare che la merce è buona.
Basta il link giusto su PASTEBIN
BOOM BABY !!!

pastebin

Maledetto codice etico degli Hacker, quando trovano qualcosa pubblicano tutto!
Abbiamo ora l HASH della password

  • Fase cinque : SPERIAMO DI DECRITTARE LA PASSWORD DALL’ HASH RINVENUTO

Per fare ciò ci sono principalmente due modi:

  1. Brute Force nudo e crudo, potrebbero volerci anni
  2. Brute force su dizionario: speriamo abbia usato una password banale di cui sono già noti gli hash

Prima di impiegare millenni di tempo macchina facciamo una rapida ricerca su google e vediamo se online troviamo qualche sito che offre ricerche gratuite di De-MD5 e De-SHA1

Ne provo quattro

reverse-sha1

Questo sito ha un database di 6,2 Miliardi di password ed i loro corrispondenti hash archiviate in diversi modi.
BOOM BABY !!!

Complimenti abbiamo trovato una password veramente banale.

Ora la pericolosità:

  • Possibile accesso a GMAIL
  • Possibile accesso ad iCloud
  • Possibilità di ripristinare su altri dispositivi il backup del terminale
  • Possibile compromissione di tutti gli account SOCIAL
  • Parecchi dati potrebbero dover ancora uscire

E SPERIAMO CHE NON USI LA STESSA PASSWORD PER TUTTO

MA QUESTO E’ SOLO UN IPOTETICO MODO DI OPERARE, PERO’ E’ UNA VIA PERCORRIBILE ED ALLA PORTATA DI MOLTI

Grande Giove !!!!

grande gioveGrande Giove !!!
Beh si è il caso di dirlo, no ?
Riciclo questo dominio www.zetaservice.it che è ormai chiuso da 4 anni e passa.
Cosa vuol dire “riciclo” ? Beh, che farà qualcosa di diverso da quello per cui è nato, sarà una sorta di sito laboratorio per testare tecnologie e script.

OGGI IL SITO C’ E’ , DOMANI FORSE NO.

Tutto qui, sia chiaro.

Se riesco comincio con un articolo già domani, me lo hanno chiesto in diversi e c’ è materiale su cui lavorare.

ah, si, dimenticavo GRANDE GIOVE !!!! ^_^